Due bambini a scuola giocano insieme. Uno rotea su se stesso, tiene una corda per saltare a un’estremità e la fa girare, l’altro a ogni giro la salta. A un certo punto quello che gira alza la corda a mezzo metro da terra, così che il suo compagno non riesce a saltarla e il manico di legno della corda lo colpisce su una gamba. «Ma se la alzi così non vale, mi hai fatto male!» si lamenta il bambino offeso con le lacrime agli occhi. «Non l’ho fatto apposta», risponde l’altro con un sorriso soddisfatto. Comincia così un litigio, nel quale il bambino che girava la corda, per rispondere alle proteste del compagno, non fa altro che ripetere di non averlo fatto apposta. Quando ormai la discussione sta per degenerare in rissa il loro maestro, che ha assistito alla scena, interviene e rivolgendosi al bambino che girava la corda dice: «Che tu l’abbia fatto apposta o meno non ha alcuna importanza, quello che conta è se sei contento di avergli fatto male e come girerai la corda la volta prossima!» immediatamente il litigio cessa e i due ricominciano a giocare.